Poemetto del Grandeamore
I
Controllo la memoria
con il sangue intermittente
rimetto alla porta la chiave di sempre
l'altra sera (da due anni non ci vedevamo), mi hai provato
nello specchio, sorridendo
a spaccarmi nel cervello con la
pianta del tuo inferno...
si, mi difendo, fino a restare secco.
II
Io non ricordo piu' il cemento,
le gambe sollevate; ma le ginocchia
chiuse sotto il falso pepe
Io non ricordo...(!)
(Queste parole servano da monito.)
III
Rimani dentro come l'atomo
di un corpo estraneo, dove
ho racchiuso le favole oscure
che muovono il mondo.
l'appendice mostruosa del cuore
e' come un dito, che segue,
al ritmo, il jingle
stridulo della non-vita
lo sento dentro, nel petto
ruotare. E' li', ogni giorno
fa male.
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